Castelli e terre d'acqua - 30 aprile / 1 maggio 2011

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Come ogni mattina apro la mail, e su una leggo “Castelli e terre d’acqua”….il titolo era assai allettante, m’incuriosiva, così ci metto due secondi per fare l’iscrizione con il sempre buon Riccardo che mi spalleggia sulle mie decisioni.


Premetto che è stato un week-end straordinario. Partiamo il 30 mattino e dopo 4 ore circa arriviamo con la nostra MG a Torino, lì i primi incontri con gli amici Mg, alcuni già conosciuti altri nuovi. Visitiamo il Museo Nazionale dell’automobile di Torino, nuovissimo, inaugurato da appena un mese, 200 vetture, una cornice i-tek per auto da sogno; i padiglioni uno più bello dell’altro, insomma vale realmente la pena visitarlo soprattutto per chi come noi l’aveva visto 4 anni fa ed il paragone diventa ancor più sorprendente.
Prendiamo le nostre MG e ci dirigiamo all’albergo, molto carino, ben curato , ma soprattutto siamo stati deliziati dall’ottima cucina e la serata si è conclusa nel migliore dei modi.


Domenica mattina 1 maggio i motori rombanti delle nostre MG scalpitano. 30 equipaggi di ogni colore anno e modello, per affrontare 80 km tra risaie e colline verdissime , accompagnati dalla giornata azzurrissima, limpida. Il vento tra i capelli il profumo dei fiori in piena primavera, l’acqua delle risaie i nostri sorrisi…….impagabile.


Ma non era finita, il meglio doveva ancora venire!
Attraversando dolci colline, arriviamo alle porte del Castello di S. Genuario, da fiaba, e ad accoglierci un giullare, e chi era? Ma il grande Urs, che ci aspettava con la sua dolce Sonia.
Entrati nel parco del castello ci aspetta una scena al quanto particolare, veniamo direttamente catapultati in epoca medievale, tra armigeri, dame, principi e principesse ….
Alla gogna un povero disperato che sicuramente aveva commesso qualche misfatto, lo stavano decapitando, quando in suo aiuto arriva il re, che lo salva concedendogli la grazia; e chi era il Re? Ma ovviamente sempre Urs, che in un battibaleno smessi i panni del giullare è diventato Re.


Accoglienza unica il tutto contornato dal paesaggio incantato e dall’atmosfera rilassante. Non poteva mancare un superbo pranzo a base di prodotti locali ( ho scoperto la panissa, riso “non light” ma strepitoso!!!) e il quiz di Urs sulle armi medievali, dove ovviamente io e Riccardo abbiamo fatto “l’en plein” sbagliando tutte le domande!!!


Aimè era arrivato il momento di congedarci e a  malincuore salutare tutti gli amici MG.
Ringraziamo Silvio e Urs per l’ottima organizzazione, impeccabile!!! E ci volevamo complimentare per la coppia Urs e Sonia, un esempio di cortesia, gentilezza, semplicità e cultura, ci hanno fatto sentire come Re, e c’è molto da imparare da loro, come dalle molte belle persone che abbiamo incontrato e che continuiamo a conoscere tramite questa bella famiglia targata MG.


Al prossimo raduno


Con affetto


Patrizia Lovato Riccardo Filatondi

          UN RADUNO …D’EPOCA
 
 
Alla porta che si apre nelle possenti mura di pietra ci attendono due alabardieri e un giullare verde – giallo vestito; entrati nel cortile del castello, non possiamo non notare, legato a una mozza colonna di granito e contornato da un gruppetto di persone, un poveraccio in abiti imbrattati di sangue  che proclama a gran voce la sua innocenza . Ma poco distante un boia già incappucciato sta preparando ascia e ceppo per giustiziarlo e un frate attende in disparte per assolvere il peccatore. Quand’ecco che dalla porta della torre esce, imponente nel suo abito di velluto rosso e nero e accompagnato da una elegantissima dama, il signore del castello che nella sua magnanimità si avvicina al eippo dove già è posato il collo del condannato e pronuncia con fermezza “Che sia graziato!” Urla di gioia fra la folla, lacrime di gioia del poveraccio, espressioni di lode e di ringraziamento per il signore del castello..
All’improvviso qualcuno grida “foto, presto!” e Nikon analogiche e Canon digitali ci riportano nella contemporaneità. Non siamo nel XV secolo ma è il primo maggio del 2011 e stiamo partecipando al raduno regionale MG “Castelli e terre d’acqua” organizzato dal nostro bravissimo  Silvio Alberelli,  direttore del centro regionale Piemonte.
E’ successo altre volte che visitassimo dei castelli, guidati da ciceroni esperti. Mai però che fossimo calati come questa mattina nella vita quotidiana (o quasi, per quanto riguarda il condannato) di un castello, dove signori e maestranze, alti prelati e frati  si muovono con disinvoltura nei loro abiti del XV secolo, in un cortile in cui si respira l’aria del passato.
Urs ha organizzato il pranzo del raduno al Castello di San Genuario, nell’atmosfera dell’epoca in cui è stato costruito il castello; ha fatto cucinare la panissa, specialità locale a base di riso carnaroli, fagioli borlotti, lardo, salsiccia e barbera e ci ha fatto gustare altre leccornie.
Ma eravamo davvero calati nella realtà tardo medievale? Potevamo verificarlo cercando di indovinare la funzione o la denominazione di stiletti, pugnali e altri oggetti allineati in bella mostra su un tavolo in cantina, rispondendo ad un quiz preparato appositamente (non su automobili, questa volta) per noi da Urs.
Certo, seduti a tavola sotto una tettoia di travi e di tegole sotto cui potevano ricoverarsi i cavalli ma sotto cui potrebbero benissimo allinearsi le nostre MG, i  discorsi scivolano come sempre su carburatori e spinterogeni.
Ma sulla destra del cortile c’è uno stretto passaggio oltre il quale si distende un prato: il muro di recinzione lo chiude per un buon tratto, nel centro una fontana di pietra lo riempie di un'austera bellezza, cento rose fiorite trionfano sulla facciata del castello. Dalla parte opposta, sul fondo del prato alcuni salici piangenti scendono su un pozzo e su una roggia che un tempo forse ha alimentato il fossato che correva intorno alle mura. Si ha davvero la sensazione di essere fuori del tempo, in una realtà atemporale. Quando poi oltre la roggia si nota una piccola tomba, quattro begonie in mezzo a pietre di fiume, con la scritta “Qui riposa Salvo, il cagnolino di guardia del castello”, senza data, sembra quasi che quella memoria sia lì da allora, dal XV secolo.
Per chi ama le auto d’epoca, vivere a contatto con il passato e i suoi manufatti è quasi scontato. Le ore trascorse qui, nel castello di San Genuario, ci hanno regalato la sensazione che il contatto con il passato può essere anche familiare e arricchito dal calore di amici sinceri.
 
 
Silvana Levi, socio familiare

Cinquant'anni di attività

 50ottagonale SCRITTE in RILIEVOMG Car Club d’Italia - Registro Italiano MG è un club nazionale monomarca che riunisce gli appassionati dello storico marchio inglese, con semplicità e in un’atmosfera di cordialità e amicizia. Un collante che gli ha permesso di diffondersi su tutto il territorio nazionale. 
Attraverso i Centri Regionali il Club riesce ad essere vicino a tutti i suoi soci, garantendo loro il massimo dell’assistenza. Dispone di una biblioteca specializzata e della documentazione completa sulla produzione MG, dalla quale è possibile attingere ogni tipo di informazione legata al marchio. 
Fondato a Roma nella primavera del 1973 su mandato di MG Car Club Ltd di Abingdon (fondato a sua volta nel lontano 12 ottobre 1930, nella stessa fabbrica MG) ha iniziato da subito un’intensa attività, da quel momento mai più interrotta. Nel 1990, in seno al club, è stato costituito il Registro Italiano MG.

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