Trofeo Settecolli - Arpino (FR), 17/19 giugno 2011

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Dopo tre anni di sconfinamenti nelle regioni limitrofe (Abruzzo, Campania e Molise), il Trofeo Settecolli è tornato (dal 17 al 19 giugno 2011) all’interno del Lazio con una proposta rivolta, ancora una volta, alla valorizzazione di territori nuovi e poco familiari ai più in quanto abitualmente sottratti ai grossi flussi turistici, allo scopo di promuoverne la conoscenza specie tra gli Amici giunti da più lontano.

Il raduno, cui hanno preso parte 29 equipaggi provenienti da varie regioni d’Italia (dall’Emilia Romagna alla Puglia) e dalla Repubblica di San Marino, si è snodato lungo le strade dell’Alta Ciociaria, quel cuneo della regione Lazio che si protende all’interno dell’Abruzzo fino a penetrare nel cuore del Parco Nazionale. Si è inoltre cercato di selezionare itinerari nuovi e luoghi mai visitati in precedenti uscite del Club per offrire panorami inediti anche agli equipaggi laziali.

In particolare, ci si è inoltrati all’interno delle alte valli del Sacco, del Liri e di Comino, attraversando zone che, oltre che dai fastigi del passato, sono ancor oggi impreziosite da una natura stupenda e, in alcuni punti, incontaminata, fatta di fiumi, laghi e montagne.

La giornata inaugurale del raduno è stata dedicata alla visita di Arpino romana e medievale e dell’acropoli di Civitavecchia che gli equipaggi hanno raggiunto dopo aver superato una prova di regolarità, allestita lungo il percorso di trasferimento, grazie alla collaborazione degli Amici della scuderia del Tempo Perso di Sora. Agli equipaggi classificatisi ai primi tre posti della gara sono andate altrettante “cannate”, le tradizionali brocche ciociare in terracotta, caratteristiche di Arpino, un tempo usate dalle donne del luogo per il trasporto dell’acqua e di altri liquidi e portate in elegante equilibrio sul capo, artisticamente decorate con gli stemmi della città e del Club da una pittrice locale. Oggetti identici, fatti realizzare appositamente per il raduno, hanno rappresentato l’omaggio dell’MGCCI ai rappresentanti delle autorità locali e delle associazioni che si sono prodigate per il successo dell’iniziativa.

Il sabato, percorrendo un itinerario con uno sviluppo di oltre 100 km, la carovana ha toccato i centri di Posta Fibreno, con visita alla riserva ambientale, Vicalvi, Alvito, Forca d’Acero, San Donato Val di Comino, con visita al centro storico, Atina, Casalvieri per far infine ritorno a Santopadre, dopo aver attraversato lo scenario suggestivo delle Gole del Melfa, e di qui ad Arpino. La cena di gala, che ha concluso una giornata intensa di emozioni, è stata arricchita dall’esibizione del Gruppo Musicisti del Basso Lazio, uno dei più famosi gruppi di musica etnica dell’Italia centro-meridionale.

Nella giornata di domenica, fatta sosta a Isola del Liri e all’abbazia di Casamari, il raduno si è concluso a Veroli con la visita del centro storico dell’antica città romana e con il pranzo di commiato, tutto incentrato su piatti e ricette della tradizione.

Quest’anno, per motivi di calendario nazionale, il raduno ha lasciato la tradizionale collocazione autunnale per spostarsi all’inizio dell’estate e questo ha consentito agli equipaggi partecipanti di godere di un maggior numero di ore di luce e agli organizzatori di allungare la durata delle escursioni e di incrementare il numero delle soste e delle visite.

Non sono mancati, com’è ormai tradizione consolidata del Trofeo Settecolli, gli appuntamenti con la cucina e i prodotti tipici della Ciociaria e con la cultura, l’arte, la tradizione e i costumi di genti che hanno fatto la storia dell’antica Roma, in particolare nell’età repubblicana.

Si è soprattutto cercato di costruire il clima giusto per offrire ai partecipanti una vacanza breve ma intensa, in uno degli angoli più reconditi e suggestivi del Lazio, con la speranza che i convenuti possano conservarne un ricordo piacevole e duraturo. Anche il titolo del raduno, preso in prestito dall’opera forse più celebre di Marco Tullio Cicerone, cui Arpino dette i natali unitamente ad altri romani illustri quali Caio Mario e Marco Vipsanio Agrippa (il costruttore del Pantheon), ha inteso celebrare il sentimento che accomuna i Soci nella condivisione di un’identica passione e che è alla radice del motto dell’MG Car Club d’Italia : “Vivere liberi, insieme”.

Un ringraziamento doveroso va alle Associazioni Pro Loco di Arpino e di Veroli e al GAL del Versante Lazio del Parco Nazionale d’Abruzzo che hanno contribuito con particolare impegno e dedizione al pieno successo della manifestazione.


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Cinquant'anni di attività

 50ottagonale SCRITTE in RILIEVOMG Car Club d’Italia - Registro Italiano MG è un club nazionale monomarca che riunisce gli appassionati dello storico marchio inglese, con semplicità e in un’atmosfera di cordialità e amicizia. Un collante che gli ha permesso di diffondersi su tutto il territorio nazionale. 
Attraverso i Centri Regionali il Club riesce ad essere vicino a tutti i suoi soci, garantendo loro il massimo dell’assistenza. Dispone di una biblioteca specializzata e della documentazione completa sulla produzione MG, dalla quale è possibile attingere ogni tipo di informazione legata al marchio. 
Fondato a Roma nella primavera del 1973 su mandato di MG Car Club Ltd di Abingdon (fondato a sua volta nel lontano 12 ottobre 1930, nella stessa fabbrica MG) ha iniziato da subito un’intensa attività, da quel momento mai più interrotta. Nel 1990, in seno al club, è stato costituito il Registro Italiano MG.

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