IX MG by the sea- Gabicce Mare, 21/27 maggio 2012

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50° Anniversario MGB

A distanza di venti anni dalla sua prima edizione, il MG CAR CLUB d’Italia – Registro Italiano MG ha organizzato la IX edizione di “MG BY THE SEA”. Questa volta c’è stata la concomitanza con il 50° anniversario della MG modello B che abbiamo festeggiato omaggiando i partecipanti con il logo smaltato, prodotto per l’occasione dal MG CAR CLUB UK.

Come sempre il raduno si è svolto per la durata di una settimana con la partecipazione di equipaggi provenienti da dieci nazioni europee mentre la maggior parte degli equipaggi italiani sono stati presenti nei giorni conclusivi. Una delle caratteristiche salienti di questo raduno è l’attirare, oltre ai possessori dei modelli più comuni, anche quelli di vetture speciali e rare. Quest’anno i modelli ante guerra presenti erano una MG M Double Twelve 750cc ed una MG L2 1250cc 6 cilindri, e poi MG J2 847cc, MG PA 847cc e per finire MG TB 1250cc. I modelli dopo guerra erano praticamente tutti con la preponderante presenza della MGB, la festeggiata, nelle varie versioni 1800cc, 3000cc e V8 3500cc, seguita dalla MGA e poi tutti gli altri con TD, TF, Magnette, Midget per poi finire con la RV8 e le varie versioni F, FVVC e TF. In poche parole, ancora una volta, il raduno lo si può considerare un museo su ruote che ha animato la cittadina di Gabicce Mare per tutta la settimana e tutte le località attraversate. Mantenendo come base i vari hotels della cittadina, ogni giorno la carovana, scortata dalla Polizia di Stato su moto ed auto di comando, si è diretta verso le destinazioni scelte con cura per dare ai partecipanti sia il piacere di percorrere strade poco trafficate con panorami bellissimi, che la componente culturale, sempre presenti nei nostri raduni.
Il lunedì 21 maggio sono arrivati gli equipaggi per la registrazione e consegna di piacevoli omaggi e la sera si è tenuta la cerimonia di apertura, presso il teatro Astra, con il saluto ai partecipanti e con la loro presentazione. E’ un momento di prima socializzazione, peraltro immediata, perché la maggior parte dei partecipanti ha già vissuto questa esperienza, quindi ci si rivede tra vecchi amici quindi i nuovi venuti sono subito coinvolti e travolti da una gioiosa atmosfera internazionale e si trova all’improvviso al centro dell’attenzione della “famiglia MG”. Quella di sentirsi a proprio agio ai raduni che si svolgono in qualsiasi angolo del nostro pianeta è una delle caratteristiche che ci fa essere orgogliosi di appartenere alla grande famiglia MG.
Martedì 22 maggio la prima uscita in carovana ci ha portato a Belforte all’Isauro che fu costruita nel medioevo dove i Lombardi avevano vissuto nel VI sec.D.C.. Il Duca Federico da Montefeltro fece costruire un castello per difendere la valle marchigiana stretta tra la Toscana e l’Umbria. Il barone prussiano Herman de Tenneret, Barone di Beaufort, comprò il castello nel 1874, perché convinto fosse appartenuto ai suoi antenati, per poi donarlo al comune che lo ha restaurato recentemente. Mercoledì 23 è stata la volta di Sassocorvaro, famosa per il suo castello, anch’esso commissionato dal Duca di Montefeltro, costruito per la prima volta con torri rotonde per resistere alla nuova arma del tempo, la bombarda. Durante la II Guerra Mondiale vi furono nascoste importantissime opere d’arte provenienti dai più famosi musei italiani per protegerle dalla distruzione. Giovedì 24 si è andati a Carpegna. Il Palazzo dei Principi Carpegna Falconieri, ancora intatto dopo 300 anni ed abitato dalla stessa famiglia, è stato visitato ed apprezzato come villa fortificata costruita da Giovanni Antonio de’ Rossi. Anch’esso, durante la II Guerra Mondiale, fu usato per nascondere opere d’arte che si voleva a tutti i costi proteggere. Venerdì 25 la destinazione è stata Fabriano, una delle rare città al mondo che ancora oggi producono a mano carte di pregio. L’industria della carta nacque quasi insieme alla città e si sviluppò sempre più nel XIV e XV sec. Oggi, visitando il Museo della Carta e Filigrana, possiamo seguire i momenti salienti della sua produzione in generale e soprattutto quella della filigrana con chiaroscuro. La sera le vetture hanno partecipato alle prove di abilità per la Silver Cup, che si sono svolte con le MG nel Kartodromo di Santa Monica, a Misano Adriatico. Sabato 26 ha visto gli equipaggi passare per la famosa Gola del Furlo con la galleria scavata dai romani nel I sec. D.C. Prima di arrivare a Fermignano è stata molto interessante la visita ad una “birreria agricola” dove si fa la birra con l’orzo prodotto nella stessa azienda. Una nota di colore è data dal Palio della Rana, quando 7 figuranti che rappresentano i sette rioni della cittadina, cercano di fare quanta più strada possibile trasportando una rana in una carriola. Nel caso cadesse, il concorrente deve raccoglierla senza farle male, pena la squalifica. Altra gara è quella della grande bicicletta del 1800. La sera, cena di gala con autorità e personalità di spicco della regione Marche tra cui Roberto Mancini, allenatore del Manchester City. Domenica 27 la destinazione è stata la fortezza di San Leo, bellissima su quello sperone roccioso, famosa per essere stata inespugnabile sotto il Duca Federico di Montefeltro. Passato sotto lo Stato Pontificio, fu la prigione del Conte Cagliostro fino alla sua morte nel 1795. Dopo il pranzo, la tradizionale premiazione per il trofeo “Silver Cup”, dati riconoscimenti alla MGB più antica, a chi è venuto da più lontano (Irlanda) ed il più sfortunato. I rappresentanti delle nazioni presenti hanno omaggiato l’organizzatore con simpatici ricordi. Anche questa volta si è giunti alla fine della settimana trascorsa insieme, con il cruccio di dover interrompere un sogno. Ogni volta è così difficile salutarsi per poi tornare nelle rispettive nazioni e rivedersi chissà quando. Ma gli appassionati MGisti sono abituati a viaggiare e magari ci si rincontrerà ad un qualche altro raduno in Europa o nel mondo.

Fabio Filippello


Prove di abilità a tempo

Silver Cup

1. Bottoli 51 penalità
2. Rossetto 66
3. Formiconi 210
4. Filippello 386
5. Romoli 1340
6. Burrini 1354
7. Gori 1591
8. Betti 1705
9. Cipriani 2130
10. Cattini Ciarpella 3086

Generale

1 – Bottoli 51 penalità
2 – Nieuwenhuijs 65
3 – Rossetto 66
4 – Pons 133
5 – Formiconi 210
6 – Courty Barendse 244
7 – Glodt 292
8 – Prechsel 306
9 – Gustavsson 361
10 – Filippello 386


IX MG by the Sea
Le impressioni di un neofita

Mi chiede Fabio Filippello: “Scrivi qualcosa delle tue sensazioni da neofita al primo appuntamento con questo evento”. Ed eccomi qui a farlo con piacere, riprendendo dal mio bloc-notes ideale gli spunti di una vacanza-raduno unica nel suo genere.
Ho quasi l’imbarazzo della scelta, perché sono molte le sollecitazioni che mi riporta alla mente il ripensare al mio primo week-end a Gabicce. Questo è l’anno del cinquantenario della MG B e, da felice proprietario di un modello proprio del 1962, non potevo certo mancare l’appuntamento. Quindi, con l’amico Marco, anche lui a bordo di una B, però GT, ci avviamo da Roma con le rispettive consorti alla volta della cittadina affacciata sull’Adriatico.
Arrivo nel primo pomeriggio di venerdì e mi presento al meeting point. Non conosco quasi nessuno degli equipaggi (un’ottantina) che qui si sono ritrovati. Allora perché fin dal primo istante mi sento a mio agio come se li conoscessi tutti da sempre? Non c’è neanche bisogno di arrivare alla domenica per capirlo, per realizzare perché questo evento sia così apprezzato in mezza Europa: è la festa dello stare insieme con quella misurata allegria così rara da ritrovare ai giorni nostri, indipendentemente da chi sei, da cosa fai, da dove vieni, da che macchina stai guidando.
Allora, da dove posso cominciare?
Potrei cominciare dai sapori. Sì, potrei iniziare da quei sapori genuini di pasta fatta in casa, di pomodoro e basilico, di salami, prosciutti e formaggi degustati intorno alle lunghe tavolate nella piazza di Fermignano: un pasto all’aperto, impreziosito dalla simpatia dell’allegra compagnia multilingue che si ritrova a sgranocchiare gomito a gomito cestoni di fave innaffiandole di buon vino locale.

Sì, inizio dai sapori, e non solo quelli di Fermignano: degni di citazione mi son parsi anche i sapori della sosta nell’ultima tappa prima del commiato, in una trattoria tipica, come pure quelli della cena di gala in un elegante salone, col sottofondo musicale accurato e per nulla invadente di un bravo pianista. Sapori semplici e gradevoli, resi memorabili dalla compagnia festosa.

Ma avrei anche potuto cominciare dai colori. Sì, la mente ritorna alle tante MG rosse, bianche, gialle, verdi, nere e azzurre, di tutte le età, che si potevano ammirare, tutte in fila, dall’alto della Rocca di San Leo in una bella domenica di primavera.

Ma dovrei dire anche di altre emozioni: per esempio quella di girare in pista a Misano, in una serata fresca, “riscaldata” dall’adrenalina a mille per rispettare – senza grande successo, lo ammetto – i tempi davvero impegnativi assegnati nella gara di regolarità.
O del ritrovarsi in fila indiana – miracolosamente ordinatissima! - con le macchine più anziane davanti e poi via via le più recenti, addirittura con la scorta della Polizia Stradale, a percorrere di buona lena le magnifiche strade che si inerpicano nella Gola del Furlo. Che dire poi di questi giovanottoni in divisa, maestri nell’arte della “staffetta” motociclistica, che ci accompagnano pazienti in giornate che per noi sono di relax, per loro di lavoro? Senza tacere di quell’altra piacevole sensazione: passare col semaforo rosso sotto gli occhi di un poliziotto non ha prezzo!
E poi, e poi,.. e poi gli equipaggi dei nostri amici appassionati che si sono ritrovati qui dopo viaggi lunghissimi dall’Inghilterra, dalla Francia, dal Belgio, dall’Austria, dalla Svizzera, dalla Germania, dall’Olanda, addirittura dalla Danimarca e Irlanda! Tutti stracontenti di condividere con noi italiani la fortuna (che spesso dimentichiamo di avere) di godere di questo sole, di questo mare e di questi paesaggi mozzafiato.
Insomma, potrei farla lunga, a citare tutto quello che mi ha colpito… Ma mi fermo qui. Non prima però di aver rivolto un ringraziamento agli organizzatori per il loro impegno, che non deve essere stato da poco.
E arrivederci alla prossima!

Fulvio Betti


Con questa fa quattro volte che vengo al raduno di Gabicce Mare. Non è certamente un record, ma… è sempre piacevole tornarci, e questa volta i motivi si moltiplicano, perché viene commemorato quest’anno il 50° Anniversario della B (presentata al Salone di Londra nell’autunno del 1962) e io ne possiedo una da ormai 17 anni. Di più, è la mia quarta B (tre spider e una GT), quindi significa che è la macchina, pardon, l’MG che ho amato di più in tutta la mia vita. E poi è il 20° Anniversario di Gabicce Mare come “MG By the Sea”, cioè del meeting che ogni due anni si tiene, con inalterato successo, in questa località della riviera marchigiana, dove sempre abbiamo trovato un’ospitalità e un’organizzazione davvero inimitabili, direi imbattibili. Frequento altri tre club di marca e davvero potete credermi…

Cominciamo però dalla prima (e credo unica…) critica che si può fare a questa manifestazione. Dunque un raduno internazionale ogni due anni sempre nello stesso posto. Non si rischia di raschiare il barile? Cioè, viene spontaneo chiederselo, si riesce ancora ad inventare qualcosa di nuovo alla nona edizione? A fare un programma con qualcosa di originale, diverso e accattivante? Beh, la risposta sino ad ora è sì. E la danno quelli che, come me, ci sono tornati parecchie volte. Perché Fabio, di concerto con il Gruppo Albergatori di Gabicce Mare e il Centro Regionale Emilia Romagna, facente capo a Paolo Parma e al suo team, è riuscito a mettere in campo una formula che ha sviluppato nel tempo trovando, oltre ai luoghi da visitare, tutta una simpatica serie di attività capaci di catturare l’interesse dei partecipanti.

D’accordo, non si può partecipare tutte le volte, ma teniamo anche conto che questo piccolo museo intinerante MG è concepito soprattutto come vacanza di una settimana e cattura logicamente la curiosità e l’interesse di moltissimi stranieri che vengono da ogni parte d’Europa – quest’anno nove nazioni – più l’Italia, che ha portato 22 equipaggi per il week-end su 90. Forse, come rilevava un po’ dispiaciuto il presidente, un po’ pochi, perché di regola ai nostri raduni ci sono almeno 35-40 macchine (a certi Mayflower anche 60), quindi siamo proprio noi dello stivale che battiamo la fiacca… Bisognerà fare qualcosa per disincentivare la pigrizia per il 2014!

Ma a questi incontri perché si ha una gran voglia di partecipare? Intanto si fanno sempre nuove e belle amicizie. Italiani e stranieri. Poi le automobili . Se ne vedono di molte “unlikely to be often driven on the roads”. A seguire i paesaggi e le città d’arte, luoghi nei quali da solo magari non programmeresti mai di andare. L’aspetto culinario, che a noi italiani è particolarmente caro. Il ritrovarsi con vecchi amici e appassionati con cui condividere una passione e fra cui scambiarsi consigli e suggerimenti. Ecco, Gabicce Mare è anche tutto questo, una cittadina che è stata in grado di ospitare e attrarre fino a 230 vetture quando è stata “European event of the year” per l’MG Car Club.

La settimana comincia il lunedì con l’arrivo dei primi equipaggi che iniziano la pacifica invasione. La giornata è più o meno libera, dedicata alla sistemazione in albergo e al relax, magari sulla spiaggia, con la cerimonia di benvenuto ufficiale al Cinema Teatro Astra in serata.
Le giornate successive sono dedicate alla scoperta di città d’arte, un patrimonio di interesse storico, paesaggistico e culturale che il mondo intero invidia all’Italia. Il martedì Belforte all’Isauro, un castello edificato nel tardo medioevo sui resti di un insediamento Longobardo del VI° secolo dopo Cristo. Il maniero si erge un po’ a protezione del paese che si adagia fra le colline dell’appennino marchigiano, in quel lembo di terra che va ad incunearsi fra Umbria e Toscana. Dopo numerosi rifacimenti l’architetto Francesco Di Giorgio Martini gli diede l’impronta definitiva, forse un po’ bizzarra, su incarico e per volere del Duca Federico di Montefeltro. Il nobile prussiano Herman de Tenneret, Barone di Beaufort, comprò successivamente il castello nel 1874, perché convinto fosse appartenuto ai suoi antenati, per poi donarlo al comune che lo ha recentemente restaurato.

Il giorno appresso la carovana si sposta a Sassocorvaro, un villaggio abbarbicato su un colle che domina la valle del Foglia. L’abitato è raccolto tutto intorno all’imponente Rocca Ubaldinesca: il nome risale al XIII° Secolo, e deriva dal suo fondatore Corbarius. La rocca (monumento di straordinaria importanza nella storia dell’architettura militare), voluta da Ottaviano degli Ubaldini, fu progettata nel Rinascimento ancora dal Martini ed è il primo esempio in Italia di fortificazione capace di resistere alle bombarde, i cannoni dell’epoca. Ospita il settecentesco teatrino e la Pinacoteca Civica. Vi trovarono albergo oltre 10 mila opere d’arte – provenienti da numerosi musei italiani – salvate da Pasquale Rotondi, Sovrintendente alle belle Arti di Urbino, dalla distruzione del secondo conflitto mondiale, fra cui dipinti del Giorgione e di Piero della Francesca.

Giovedì è la volta di Carpegna, che deve il suo nome all’imponente Palazzo dei Principi di Carpegna Falconieri. Progettato dall’architetto Giovanni Antonio De Rossi della capitale, fu iniziato nel 1675 e terminato ben vent’anni dopo. Costruito su quattro livelli (stalle, scuderie e cucine; atrio, ingresso principale e Cappella di famiglia; piano nobile, con biblioteca contenente manoscritti medioevali di inestimabile valore), è tuttora abitato dai discendenti della millenaria famiglia, ed è rimasto pressoché intatto dopo oltre 300 anni, nonostante sia stato messo a dura prova da un incendio e dal terremoto del 1781.

L’indomani il programma prevede Fabriano, una delle pochissime città al mondo dove ancor oggi si fabbrica la carta a mano. Impreziosisce il centro storico una serie di bei monumenti: il Palazzo del Podestà nella centrale piazza del Comune, la Fontana di Sturinalto, opera di Jacopo di Grondalo, oltre a numerose chiese e conventi. Ma Fabriano è nota per la tradizione pluricentenaria legata all’industria della carta. Il Museo della Carta e della Filigrana rievoca la magia dei secoli passati, quando sapienti artigiani, dotati di una straordinaria manualità, fecero la storia di questa città.

Il venerdì è però anche il giorno dell’arrivo di noi italiani e… prima sorpresa, mi capita di arrivare in albergo proprio appena dopo Massimo Bottoli, direttore del Centro Regionale Veneto. Ma la sorpresa è che Max non è al volante della sua ben nota e magnifica MGA color avorio, ma di un pezzo davvero ragguardevole. Un sogno per moltissimi di noi appassionati, una F2 Magna Sport two seater nera, datata 1932. Soltanto 40 esemplari costruiti mi spiega, ma “a handful”, una manciata rimasta in vita, solo 12! Motore Wolseley a sei cilindri di 1270 cc. di cubatura, con due carburatori SU.

Ci sono comunque altre tre pre-war presenti a Gabicce, la J2 dell’olandese Ron Nieuwenhuijs, la PA del nostro Francesco Morisani e la TB del francese Christian Hélie. Il dopoguerra si apre con la TC dello svizzero Beat Durig. E’ un’auto che mi è sempre piaciuta, perché, come giustamente rilevava Dieter, il nostro amico tedesco che ne possiede una bellissima verde e avorio “cycle wings”, racchiude i pregi delle MG anteguerra e postbelliche: linea indubbiamente anni trenta e motore affidabile, l’XPAG che equipaggerà anche le future TD e TF. Delle prime sono presenti al meeting sei esemplari, delle seconde due, di cui una con motore 1500.

In assoluto il modello più rappresentato è ovviamente la B: ci sono 16 roadster (più una LE del 1981) e 6 GT, oltre a tre V8 spider (evidentemente convertite successivamente all’8 cilindri, in quanto Abingdon non la produsse mai in versione open air) e una C 3000 a sei cilindri, che in origine doveva contrastare sul mercato la Austin Healey, fallendo però l’obiettivo. C’è una simpatica coppia di amici che sono al volante di due B, una spider e una coupé, Fulvio e Marco. Hanno anche altre inglesi (Marco una Jaguar XK120), e Fulvio ha qualche difficoltà con il suo ‘grey folding frame’ per ripiegare la capote e alzarla… C’è una specie di siparietto fra noi due quando gli dico che ci vogliono due minuti, anche meno, per farlo, ma il problema è che io ho sulla mia B il ‘black folding frame’, che è molto più comodo, gli consiglio, anche se non è originale, di adottare questo up-grade… Ci faremo un sacco di risate insieme a lui e a Marco per la loro garbata ironia, specie quando quello della midget rossa rubber bumper, Giovanni di Bassano (soprannominato da Marco “Ringo”) ci fa sbagliare strada!

Come dicevo il venerdì arrivano come di consueto gli equipaggi italiani. C’è la cena di benvenuto in albergo e quindi è prevista una prova di regolarità sul circuito kart di Santa Monica a Misano Adriatico, valida per la Silver Cup 2012. Vince proprio il nostro Massimo Bottoli, davanti all’olandese Ron Nieuwenhujis, che precede per una sola penalià un altro italiano ………Roberto Rossetto.

Il sabato è previsto un itinerario turistico che ci fa passare attraverso la mozzafiato Gola del Furlo, un passo molto stretto posto in una riserva naturale lungo la Via Flaminia, l’antica strada che collegava Roma a Rimini. Da ammirare la galleria di pietra costruita dai Romani nel I° secolo dopo Cristo. Transitiamo sotto Urbino, godendo del magnifico paesaggio, tocchiamo Fossombrone, e ci fermiamo per un rinfresco, graditissimo dato il caldo, all’Agriturismo Villa Furlo, dove viene prodotta birra agricola con l’orzo lavorato dalla stessa azienda. Arriviamo quindi alla meta della giornata che è il Castello di Fermignano.

Edificato presso l’antichissimo ponte dal signore di Urbino Guido Antonio di Montefeltro, annovera una imponente torre in pietra di 30 metri di altezza, che dal 1995 è divenuta proprietà del comune. Fermignano ha dato i natali al poliedrico artista del Rinascimento Donato Bramante, che vi vide la luce nel 1444. Il pranzo a degustazione di prodotti tipici locali (le ragazze della pro loco sono davvero gentili e disponibili) è nella piazza antistante il ponte e la torre, a diretto contatto con la via principale dove abbiamo sistemato buona parte delle nostre vetture.

Da citare due curiosi eventi che si tengono nel borgo: il Palio della Rana, una gara fra i sette rioni cittadini che si effettua la prima domenica dopo Pasqua nella quale i concorrenti devono spingere, ciascuno in corsa, una carriola dove si trova una rana. Con il centro storico pavesato a bandiere e arazzi, e un corteo di figuranti con costumi del 500 a far da cornice al tutto. E il Gran Premio del Biciclo Ottocentesco, una tenzone fra le sette contrade, che si svolge la prima domenica di settembre per aggiudicarsi i “biciclo d’oro”, una originale corsa in bicicletta che si tiene da 116 anni nel quadro di un week-end con mostre, sfilate storiche, spettacoli a tema conditi dalla degustazione di specialità del luogo.

La cena di gala che si tiene all’Hotel Napoleon di Gabicce Mare ha in serbo la sorpresa della presenza di Roberto Mancini, fuoriclasse da calciatore (chi non ricorda i suoi celebri gol di tacco?) e affermato allenatore del Manchester City, vincitore quest’anno della Premier League. Nato a Iesi il mancho, che ha un aspetto timido e riservato, da queste parti è di casa…

Via quindi alle citazioni e ai ringraziamenti e un arrivederci all’indomani da parte del Presidente, ben coadiuvato durante tutto il raduno nell’organizzazione, specie dell’oggettistica, da Ombretta Rush, dell’MG Car Club Svizzero, che avevo conosciuto lo scorso anno a Morges al British Meeting di inizio ottobre. Ma una citazione d’obbligo va allo straordinario lavoro svolto dalla Polizia Stradale durante tutta la settimana: una carovana di quasi 100 veicoli in movimento senza che fra uno e l’altro potesse passare uno spillo! Una cosa incredibile il cordone di sicurezza e di appoggio che ci ha accompagnato in questi giorni, consentendoci di vivere ogni avvenimento con la necessaria tranquillità e sicurezza. Un lavoro immenso svolto con perizia, competenza e grande lucidità.

La domenica mattina fa rotta per San Leo, una fortezza posta a 600 metri d’altezza, che domina la valle del Marecchia. Posta per ragioni difensive a una certa distanza dall’abitato, la rocca prende il nome da San Leone, giuntovi insieme a San Marino dalle coste della Dalmazia nel IV secolo. E’ abbarbicata su uno sperone di roccia con una doppia linea difensiva, voluta sempre dall’architetto Martini (che la ridisegnò nel 1479) per volere di Federico di Montefeltro.

La visitiamo con interesse e rispetto, oltre che per le vicende belliche di cui fu protagonista fino al 1631, per il suo successivo adattamento a carcere, dopo la devoluzione del Ducato di Urbino allo Stato Pontificio. Vi fu rinchiuso per quattro anni (dal 1991 al 1995) Giuseppe Balsamo, conte di Cagliostro, avventuriero, esoterista e alchimista, condannato al carcere a vita dal Papa per eresia.

Ci dirigiamo quindi verso Uffogliano di Novafeltria, per il pranzo finale e le premiazioni. Questa volta il premio “longest trip”, l’equipaggio che viene da più lontano lo vincono Fred e Christine Lewis, che vengono dall’Irlanda, mentre quello più sfortunato Gerald e Irene Buschan, dall’Austria. Il clima torrido ci aiuta a stemperare la nostalgia degli addii – per la verità la maggioranza degli equipaggi rientra a Gabicce – e il ricordo di un’altra bella occasione che ci è stata data per condividere la nostra passione con vecchi e nuovi amici. Un arricchimento culturale e personale – con alla base lo sviscerato amore per il marchio MG – che è fattore di crescita non solo della conoscenza delle nostre auto, ma dei rapporti umani e del coinvolgimento emotivo che questi incontri portano sempre con sé.

Pietro Noè


“Struscio” a Gabicce

In un periodo in cui guidare le nostre Mg in città – io vivo a Roma - sta diventando sempre più difficile, per cui si finisce per usarle solo il sabato e la domenica, vi è però un’occasione nella quale si può riscoprire il piacere di guidare e soprattutto passeggiare con la propria vettura, come si faceva un tempo a piedi con lo “struscio” lungo il Corso e le vie principali e magari parcheggiare per l’aperitivo o il dopocena al Bar MG.

L’occasione di questo “struscio” (il termine ha origini napoletane legate ai riti pasquali), che sopravvive ormai solo nei piccoli centri e nelle cittadine universitarie, c’è offerta dal Mg By the Sea, ospitato ogni due anni dalla piccola cittadina di Gabicce Mare sulla riviera adriatica quando le sue strade, le sue piazze e i suoi verdi dintorni sono invasi da Mg di ogni tipo e colore, provenienti da tutta Europa per un’intera settimana di “struscio”. E in quest’occasione sono proprio le vetture con più primavere sulle spalle ad essere oggetto in qualche modo di un occhio di riguardo da parte delle più giovani, ma comunque d’epoca, che quest’anno per altro festeggiavano i loro primi 50 anni.

Questa volta - per un concomitante e felice evento familiare; un compleanno con 96 candeline - non ho potuto partecipare al weekend conclusivo, in cui tradizionalmente maggiore è la partecipazione dei soci italiani. Piuttosto che rinunciare, ho preferito essere a Gabicce per la cerimonia di benvenuto e partecipare alla prima escursione, che aveva come meta il Castello di Belforte all’Isauro: oltre 83 miglia su strade secondarie che hanno offerto panorami e colori sorprendenti e un fondo che le abbondanti nevicate dello scorso inverno hanno reso ancor più “naturale”, mettendo alla prova l’affidabilità dei telai e degli organi meccanici.

Così, forse per l’effetto del surriscaldamento prodotto dall’uso prolungato in una lunga e ripida discesa, al ritorno, proprio all’arrivo a Gabicce, quando già pregustavo qualche ora di riposo, il freno (rigorosamente meccanico; l’olio ci piace solo d’oliva) della ruota posteriore destra della Mg Pa del 1934 si è bloccato, rendendo problematico il ritorno a casa previsto per il giorno successivo. Ma tra appassionati di Mg non si è mai soli!

Il generoso intervento di un amico romagnolo ha consentito di allentare un po’ il blocco, ma la ruota ha continuato a girare a fatica. Poi a cena, davanti ad un buon pasto in allegra compagnia, un gentile signore inglese, anche lui con qualche primavera sulle spalle, John, conosciuto l’anno scorso ad un raduno in Belgio, si è offerto di intervenire e verificare cosa si potesse fare. La mattina dopo, di buonora e sotto una leggera pioggia che rendeva il tutto molto British, con l’ausilio di un prezioso ed efficiente scissor jack offerto da un’altra commensale, Ombretta, e la manovalanza di base del sottoscritto, decisamente impacciato nell’individuare i vari attrezzi richiesti, l’amico inglese ha iniziato il suo lavoro. La pioggia ed il grasso sembravano avere la meglio quando John, steso ancora sotto la vettura, ha esclamato: “ Francesco, we are in business!” lasciandomi comprendere, anche senza l’ausilio del dizionario, che il dado bloccato aveva cominciato a muoversi. In meno di un’ora il freno è stato sbloccato, in tempo utile per la colazione.

Ho potuto così far ritorno tranquillamente a casa dopo aver percorso in tutto poco più di 450 miglia in tre giorni (più uno di riposo), quasi una ½ 1000 Miglia! Per una signora del 1934 davvero una bella “passeggiata”.
Alla prossima avventura

Francesco Morisani


Articolo da MG KURIER Nr. 112

Cinquant'anni di attività

 50ottagonale SCRITTE in RILIEVOMG Car Club d’Italia - Registro Italiano MG è un club nazionale monomarca che riunisce gli appassionati dello storico marchio inglese, con semplicità e in un’atmosfera di cordialità e amicizia. Un collante che gli ha permesso di diffondersi su tutto il territorio nazionale. 
Attraverso i Centri Regionali il Club riesce ad essere vicino a tutti i suoi soci, garantendo loro il massimo dell’assistenza. Dispone di una biblioteca specializzata e della documentazione completa sulla produzione MG, dalla quale è possibile attingere ogni tipo di informazione legata al marchio. 
Fondato a Roma nella primavera del 1973 su mandato di MG Car Club Ltd di Abingdon (fondato a sua volta nel lontano 12 ottobre 1930, nella stessa fabbrica MG) ha iniziato da subito un’intensa attività, da quel momento mai più interrotta. Nel 1990, in seno al club, è stato costituito il Registro Italiano MG.

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