10° May Flower's run - 24/25/26 maggio 2013

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Questa volta non è l'amico Gianni a fare il resoconto di questo raduno, appena conclusosi. Peccato Gianni che tu non sia potuto partecipare, perché è stata veramente una bellissima esperienza.

Quando l'amico Ernesto Meloscia, neo direttore del centro reg. Lombardia, ha ricevuto la mia iscrizione, mi chiese se potevo venire con la F2 del 32,gli dissi che l'avrei fatto volentieri.. ma il venerdì, alla partenza, tutto il nord era flagellato da temporali, nubifragi, minacce di esondazioni, compreso il lago di Iseo, punto base del raduno.

La mia F2, in versione sport, rigorosamente priva di parabrezza e capotta, non era certo l'ideale, viste le condizioni, ed ero li li per dire ad Ernesto che sarei venuto con la A …..

Ma ho voluto sfidare gli eventi, e lo rifarei.

La location, un bellissimo hotel in riva al lago, nonostante il cielo minaccioso, ci regalava un paesaggio veramente unico, durante la cena del sabato sera ritrovare gli amici del club è sempre qualcosa di speciale .

Svegliarsi sabato mattina e vedere la neve a bassa quota, mi ha fatto pensare per un attimo di essere al Winter e non al Mayflower.

La mattina, il tempo è stato clemente, nonostante le previsioni, concedendoci anche qualche spiraglio di sole.

La visita al parco delle incisioni rupestri dei Camuni e il pranzo in un suggestivo agriturismo in mezzo al verde, hanno allietato i partecipanti.

Al pomeriggio, il rientro in hotel, lungo la bellissima strada lungo lago, ha messo a dura prova le nostre amate MG. pioggia e persino un po’ di grandine, temperatura 8 gradi.

per fortuna ho rimediato la mia vecchia tuta antipioggia anni 70, e usando la pelle di daino come tergicristallo degli “aeroscreen” e occhialoni, sono riuscito ad affrontare la bufera. Da qui sono riaffiorati i miei passati motociclistici, con un po’ di rimpianto della vecchia Triumph Boneville, che mio fratello generosamente mi prestava (e che a volte gli rubavo di nascosto).

La cena di gala all'isola di Montisola, raggiunta in battello, è stata la ciliegina sulla torta di una giornata intensa ma appagante.

La domenica mattina finalmente si è aperto il cielo. dopo un bel giro in quota, ci attendeva la visita al Vittoriale, dove 4 delle nostre auto, le più anziane, la F2 , la PB, la TC e la TD, hanno avuto l'onore di entrare nella piazzetta centrale della celebre residenza. la sorpresa di vedere arrivare anche il ns amato presidente, ha ulteriormente impreziosito il momento.

Un elegantissimo buffet sulla terrazza del vittoriale, con una vista lago da lasciare senza parole, e un sole meraviglioso, hanno preceduto i saluti.

Bravo Ernesto, e brava tutta la tua squadra. questo è stato il tuo primo raduno da organizzatore e il risultato è stato eccellente.
Angelo, tuo predecessore e grande organizzatore, sarà sicuramente fiero di vedere che tutto il suo lavoro e impegno, vengono portati avanti nel migliore dei modi. .

Un abbraccio a tutti voi e a presto.

Max Bottoli

 

Non è facile per me redigere un resoconto sul MAY FLOWERS’ 2013: un po’ perché è difficile nella mia posizione di Organizzatore (in realtà semplice portavoce di una squadra fortissima) essere obiettivo, reputandolo una mia creatura (perché come dice quel famoso proverbio napoletano: “Ogni scarrafone è bello a mamma soja”).

Un po’ perché come neo-Direttore del Centro Regionale Lombardia, è il primo evento importante in cui sono coinvolto, avendo quindi i riflettori puntati addosso sia da parte (giustamente) del Direttivo che (ancora più giustamente) dei soci abituali frequentatori dei precedenti May Flowers’.

Da ultimo, il giudizio è inquinato da un sentimento chiamato “Emozione” con la E maiuscola!

Ebbene sì lo ammetto: le emozioni che ho provato ogni volta che si completava un pezzo del raduno, sono state molto più forti di quanto potessi immaginare: sono passate due settimane e sono ancora in estasi!

Ma torniamo alla realtà riepilogando i passaggi in cui era articolato il May Flowers’ di quest’anno: nonostante fossimo a fine maggio, l’arrivo nel pomeriggio di venerdì 24 in albergo, quartier generale del raduno, è avvenuto sotto un acquazzone che non faceva presagire niente di buono per le giornate successive, come peraltro annunciavano le stesse previsioni meteo.

Procedure di accredito e check-in avvenute in un’area a noi destinata presso la reception dell’hotel, salutando soci che arrivavano da mezza Italia: come al solito i primi ad arrivare sono quelli che provengono da più lontano, con un viaggio (ovviamente) tutto sotto la pioggia: a loro va sicuramente un plauso.

L’albergo “Araba Fenice” conferma le aspettative: di livello, in riva al Lago d’Iseo e per i 18 più fortunati la sistemazione è capitata in altrettante camere con “vista lago”.

Con un occhio sempre all’orologio, dal momento che alle 17,00hr ci si deve muovere per recarci al vicino museo di motoscafi d’epoca.

Trattasi di una iniziativa privata patrocinata da un certo Romano Bellini, eclettico imprenditore della zona, nonché grande appassionato di vecchi motoscafi “Riva” i cui cantieri sorgono a Sarnico, a pochi chilometri da Iseo. Bellini, oltre a gestire la sua collezione privata a mo’ di museo per conto dei “Cantieri Riva”, con essi ha anche rapporti di lavoro, occupandosi del restauro dei vecchi motoscafi (di proprietà di facoltosa clientela privata a livello mondiale), oltre che della verniciatura dei nuovi motoscafi “Riva”, oltre infine del rimessaggio lungo le rive del Lago d’Iseo di vecchi e nuovi motoscafi. Sicuramente un uomo fortunato che ha saputo trasformare la propria passione in una professione: complimenti.

Alla fine della visita, durata circa un’ora a mezza, il rientro in hotel dove, in una grossa sala a noi riservata, si serviva un “aperitivo di benvenuto” nonché a seguire la cena. A fine cena, nonostante molti equipaggi, più che giustamente, volessero ritirarsi nelle proprie camere per il meritato riposo dopo il viaggio affrontato, siamo stati allietati da un saxofonista di musica jazz, che ha inanellato qualche conosciuto brano con l’atmosfera che solo il sax sa creare.

L’indomani mattina (siamo a sabato 25) vede la sveglia abbastanza presto, e sono peraltro in arrivo gli ultimi equipaggi che hanno preferito iniziare il raduno appunto dal sabato.

Veloce briefing tenuto dal “professionista del road-book” Michele Ratti (col supporto informatico del “tecnologico” Andrea Maglio) e poi via verso il primo “tassello” culturale del raduno: la Val Camonica con le incisioni rupestri dei Camuni. Praticamente un museo a cielo aperto, dove avevamo organizzato una visita suddivisa in tre gruppi condotti da altrettante guide, le quali ci hanno portato letteralmente alla scoperta delle incisioni su pietra che, senza di loro, non solo non avremmo interpretato, ma probabilmente non saremmo magari nemmeno riusciti a scorgere.

Prima riflessione sulla Fortuna: il tempo meteorologico, misteriosamente e contrariamente a quanto sentenziato dalle previsioni, volge addirittura al bello: senza pioggia innanzitutto, e sfacciatamente col sole che fa capolino di tanto in tanto. Eravamo comunque pronti ad attuare un “Piano B” nel caso la pioggia ci avesse impedito di visitare le incisioni dei Camuni, essendo queste totalmente all’aperto.

L’appetito nel frattempo si fa sentire, e con una breve tappa di trasferimento, arriviamo al vicino Agriturismo “Il Castagnolo” dove ci attendeva un gustoso menu tipico, che inevitabilmente ci ha portato ad attardarci accumulando un’ora circa di ritardo sulla tabella di marcia.

Si risale quindi sulle nostre MG alla volta di Borno, una graziosa cittadina turistica della Val Camonica posta a 900 metri s.l.m. e dove è prevista una “sosta tecnica” per il caffè e “altro”: mezz’ora di fermata, non di più dovendo recuperare il ritardo accumulato a pranzo.

La partenza da Borno avviene con un minaccioso temporale in arrivo: siamo stati fortunati fino a quel momento, e non si può pretendere di più.

La fortuna, a questo punto, sembra che ci volti (anzi mi volti) le spalle: la mia MG infatti non parte, e per giunta è fuoriuscita gran parte della benzina dal serbatoio. Intanto comincia a piovere. La piazzetta dov’eravamo parcheggiati si svuota, ed io provo un agghiacciante sentimento di abbandono, tipo “cane lasciato legato al palo in un Autogrill, coi padroni andati via”.

Ma ognuno ha un angelo custode: il mio si chiama Bruno Mabellini, uno dei due bresciani (l’altro è Giuliano Gaidolfi) sempre presenti ai raduni e non solo del Nord-Italia: gli telefono e gli spiego il tutto, e dopo pochi minuti mi ritrovo circondato da: Bruno letteralmente tuffatosi dentro il cofano della mia MG, Giuliano che lo ripara con l’ombrello (perché continua a piovere, e non poco) e Silvio Sobrero, corriere per conto di Max Bottoli, con una pompa della benzina, principale indiziata (poi però assolta) della mia panne.

Bruno ad un certo punto sentenzia: “Non è la pompa, ma il galleggiante di uno dei carburatori, bloccatosi per via, probabilmente, di un po’ di sporcizia contenuta nella benzina!”

Problema risolto si riparte, ma decidiamo di non tentare di raggiungere il resto del gruppo, bensì di rientrare alla volta dell’albergo e lì aspettare gli altri.

Peccato, perché ci siamo persi una bella parte del percorso, con strade panoramiche e la sponda più suggestiva del Lago d’Iseo, quella ovest.

In albergo siamo un po’ in ritardo per prepararci per la cena: le mogli ce ne dicono di tutti i colori, avendo a disposizione poco tempo: alle 20,00hr. infatti ci attendono, al pontile privato dell’albergo, due battelli che ci porteranno a Montisola (un isolotto al centro del Lago) dove, in un ristorante tipico, ci aspetta la cena, nei programmi prevista all’aperto, ma nella realtà, ancorché abbia nel frattempo smesso di piovere, riorganizzata al chiuso, sicuramente meno scenografica ma certamente più confortevole.

La cena, contraddistinta da parecchi ingredienti lacustri, è intervallata, tra una portata e l’altra, da intermezzi culturali, quali la presentazione del nuovo libro appena pubblicato dal titolo “Prossima curva l’Oceano”, del nostro socio-scrittore Enrico Negroni, nonché dalla presentazione nella giornata di domenica, all’insegna del Vittoriale e di Gabriele D’Annunzio (di cui quest’anno ricorre il 150° anniversario della nascita) da parte del socio-fotografo-organizzatore Federico Mauri, il quale ha per l’occasione predisposto una piccola pubblicazione su aspetti inediti della vita del Poeta, nonché dalla lettura da parte del nostro socio toscano Giampiero Cargiolli, di una lettera autografa che D’Annunzio ha scritto a suo nonno, il quale ha collaborato a ricostruire la nave “Puglia” all’interno del Vittoriale.

Insomma, una serata intensa, dopo una giornata altrettanto intensa: si arriva in fretta alla mezzanotte, e si torna coi battelli in albergo.

Attirandomi le maledizioni di molti soci, anche la sveglia della domenica è abbastanza presto: ma il Vittoriale ci attende, e i chilometri sono circa una settantina, su strade di collina.

Il tempo è magnifico: il cielo azzurro, un sole stupendo, e l’aria frizzante del primo mattino, che sicuramente si scalderà con l’andare delle ore.

Arrivati al Vittoriale, vengono sistemate al suo interno le quattro MG più vecchie, e una decina di altre MG a formare il tricolore italiano davanti all’ingresso: in quel momento una sorpresa annunciata. Affrontando un viaggio massacrante in treno, abbiamo avuto l’onore (e per me lo è stato particolarmente) della presenza del nostro presidente Fabio Filippello, arrivato appositamente da Roma per l’evento, anche se per poche ore. Egli aveva deciso altresì di invitare John Day, presidente di MGCC UK, l’omologo Club inglese: un amico del nostro club da molti anni. Insomma a quel punto al May Flowers’ 2013 avevamo davvero presenze illustri!

Dopo una visita al Vittoriale, purtroppo frugale, che comprendeva comunque anche la Prioria (ossia l’abitazione privata di D’Annunzio) all’ora di pranzo ci si è trovati presso i Loggiati, un’area normalmente chiusa al pubblico, dove, con una vista mozzafiato sul Lago di Garda, si è svolto un elegante buffet, con un apprezzato discorso tenuto dal nostro Presidente, che ancora pubblicamente ringrazio per la sua presenza, resa ancor più gradita per il viaggio andata-ritorno in un giorno Roma-Desenzano-Roma: Grazie Fabio!

Il raduno e il mio resoconto finiscono qui: ho negli occhi ancora i sorrisi, le congratulazioni e soprattutto le emozioni che tutti voi, cari Amici che avete partecipato al May Flowers’ 2013, mi avete regalato, ripagandomi ampiamente della fatica e del tempo dedicati ad organizzarlo. Lo rifarei subito. GRAZIE A TUTTI!

Ernesto Meloscia

 

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Cinquant'anni di attività

 50ottagonale SCRITTE in RILIEVOMG Car Club d’Italia - Registro Italiano MG è un club nazionale monomarca che riunisce gli appassionati dello storico marchio inglese, con semplicità e in un’atmosfera di cordialità e amicizia. Un collante che gli ha permesso di diffondersi su tutto il territorio nazionale. 
Attraverso i Centri Regionali il Club riesce ad essere vicino a tutti i suoi soci, garantendo loro il massimo dell’assistenza. Dispone di una biblioteca specializzata e della documentazione completa sulla produzione MG, dalla quale è possibile attingere ogni tipo di informazione legata al marchio. 
Fondato a Roma nella primavera del 1973 su mandato di MG Car Club Ltd di Abingdon (fondato a sua volta nel lontano 12 ottobre 1930, nella stessa fabbrica MG) ha iniziato da subito un’intensa attività, da quel momento mai più interrotta. Nel 1990, in seno al club, è stato costituito il Registro Italiano MG.

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