XXIII MG winter meeting - 14/15/16 marzo 2014

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Non voglio riepilogare qui gli eventi ed i momenti che abbiamo goduto e di cui ognuno conserva uno speciale ricordo, ma solo condividere le meravigliose sensazioni che questo evento ha regalato a me ed a mia moglie Giusy.


Finalmente Max ha pubblicato la presentazione del Winter Meeting, e da gennaio tutti a sognare questa manifestazione che apre la stagione dei raduni e delle uscite con le nostre amate old ladies.
Le telefonate tra noi soci si sono immancabilmente chiuse con l’augurio ci vediamo al Winter e finalmente è giunto il 14 marzo: ritirata la MGB dal meccanico la sera prima alle 8 partenza, ma dopo tre chilometri panne clamorosa ed irrevocabile, il meccanico non può far altro che accompagnarci alla macchina moderna.
Neanche per un momento a me ed a mia moglie ci sfiora il pensiero di rinunciare, nella prima mezz’ora mi convinco che pur in coda alla carovana e senza la possibilità di godere del sole e del vento con la capote abbassata, sarà comunque una bella esperienza, poi la telefonata del destino.
Narro la disavventura anche all’amico e socio Federico di Ancona che in vero spirito british mi offre di cuore, anche insistendo, di andare con la sua MGB roadster del 1966.
Detto fatto, andiamo in Ancona, ulteriore trasbordo dei bagagli, e via, l’avventura verso il sogno e gli amici può continuare, nel sole e nel vento come ha cantato Lucio Battisti.
A Possagno l’emozione di vedere molte e colorate MG ha anticipato il piacere di rivedere volti amici e stringere mani di persone che da mesi non si aveva occasione di incontrare: l’MG Car Club è come la vecchia naja, unisce gli Italiani nel nome di un comune orgoglio e passione.
Poiché però non fummo fatti a viver come bruti, dopo la paradisiaca meringa, il piacere di vedere non solo le opere del Canova, ma anche lo splendido giardino circostante il museo.
Finalmente in carovana verso Bassano del Grappa ed il sottile piacere di poter varcare con le nostre auto le barriere delle zone a traffico limitato per poter parcheggiare in Piazza: che spettacolo le oltre 40 variopinte auto nella cornice di storici edifici nel più perfetto stile veneziano !
L’interesse, la simpatia e l’educazione della gente che chiedeva persino il permesso di farsi fotografare con le auto sullo sfondo, ci ha fatto sentire veramente benvenuti, qui ho sperimentato il significato della frase “warming welcome”.
Max e gli amici veneti, sempre presenti ma mai invadenti o dittatoriali, ci hanno offerto, ma non imposto la visita alla distilleria, ma sarà stato il fascino del ponte evocato nella prima infanzia in note filastrocche, la bellezza dei vari angoli della città, ho visto vari soci scegliere di passeggiare tra i suggestivi scorci o gustare un doveroso spritz insieme agli amici, anche appena conosciuti, ma subito disponibili ed alla mano come è requisito, non scritto ma insito, nel nostro Club insieme alla bella guida. E così di ciacola in ciacola, s’è fatta l’ora di cena e non poteva mancare la polenta !
Cena veloce e gustosissima con varie specialità del territorio, anche se forse difficili da giudicare in prima battuta posto che non solo io, ma molti altri, hanno fatto non solo il bis ma persino il tris.
Tanto è stato l’entusiasmo per la splendida giornata che non volevamo far finire che allorché è stato proposto di raggiungere l’albergo con la capote abbassata, tutti noi sventurati abbiamo risposto di si in maniera entusiastica.
Ed in effetti i primi chilometri sono stati entusiasmanti, io mi godevo la guida veloce ed accurata di alcune TD che mi precedevano, ma poi dopo alcuni tornanti una sensazione di freddo pungente: caspita, ma allora è vero che dopo Livigno l’Altopiano di Asiago e il posto più freddo d’Italia.
Ma tale marginale disagio ha stimolato il lato eroico ed avventuroso che si cela in ogni MG owner ed quindi nessuno si è fermato per alzare la capote, ma avanti nel nostro personalissimo raid verso il confort e rifugio dato dall’albergo che sembrava non poter mai essere raggiunto.
Infine, con una moglie che non mi malediva più per risparmiare le energie, gasato dalla circostanza, sono entrato nel provvidenziale (ma solo per le nostre auto) garage sottostante l’albergo. Saliti alla reception e sbrigate velocemente le formalità, caspita, anche stavolta il Centro Regionale Veneto ha fatto centro: camere molto belle e molto ampie, obiettivo value for money pienamente centrato e moglie ammansita.
Cosa di più bello per un appassionato mentre fa colazione vedere e sentire che anche se è presto c’è qualcuno più determinato che gioca a scaldare il motore ed a preparare l’auto per la giornata ? Momento di suspence ma poi, complice il tepore del garage, tutte le auto partono al primo colpo, che soddisfazione.
Via a gustare ed a comperare a prezzi estremamente convenienti l’Asiago e vari tipi di gustosissimi formaggi in un piccolo caseificio che aveva un solo torto: essere troppo vicino all’albergo sicché non abbiamo fatto nessuna curva, ma ci siamo consolati col gusto affumicato delle tome di gallio o col sapore burroso dell’Asiago fresco.
Poi via, si guida in technicolor, il bianco della neve lungo la strada, il blu del cielo ed il verde delle conifere che fa da sfondo alle nostre multicolori vetture: alcuni dotti luminari prescrivono la cromoterapia, credo proprio che funzioni perché quando siamo arrivati al rifugio per il pranzo non ho visto nessuno senza un sorriso beato.
Dopo aver mangiato e controllato se l’altitudine ed il microclima avevano modificato la birra alla spina, è arrivato il pezzo forte: non solo la tappa di avvicinamento alle terre dei Cimbri ci ha regalato belle curve, ma poi la Strada degli Gnomi, a partire dal nome e dai graditi gadgets, ci ha proiettati nel passato, per nulla turbato dall’occasionale incrocio con gli ingombranti suv lungo la stretta e tortuosa stradina.
Che soddisfazione vedere le facce di quei conducenti che realizzavano che anche senza quattro ruote motrici e controlli di trazione, macchine con meno di 1000 chili andavano ovunque e velocemente. Di ritorno in albergo un ulteriore test driving: un’infinità di tornanti lungo una strada pressoché deserta salvo un cortese camperista che divertito ha agevolato il sorpasso agli anziani bolidi che avevano dato il via ad un non dichiarato singolar tenzone con l’auto che precedeva e seguiva.
Con la consueta lungimiranza Max e gli amici veneti hanno confezionato un programma che prevedeva ampi spazi di libertà ed allora in diversi, invece di tornare in albergo, hanno visitato gli interessanti dintorni come la cittadina di Asiago, con edifici pubblici imponenti ed un centro storico molto vivo e molto civile e di cui è rimasto vittima un socio che stava per salutare la propria auto per via di una perdita di una goccia di benzina: il Vigile ed il carro attrezzi erano incombenti e solo la spiegazione data del troppo pieno ha consentito che la rossa TF rimanesse con noi.
Alla cena, dopo un ripasso sulla storia dell’Altipiano e dei suoi formaggi, abbiamo riassaporato anche le emozioni ed i suoni dei canti di montagna, una esibizione breve e forse anche per questo molto apprezzata.
Il gioco ed il divertimento è continuato, da anni volevo farlo e finalmente ho osato: ad un raduno di auto inglesi mi sono vestito con lo smoking, anche se James Bond non ha mai avuto la fortuna di guidare una vera sportiva come le nostre beneamate.
Premi e cotillons per tutti e tutti al caldo abbracciati e confortati dai pregevoli plaids di un noto Lanificio di cui ora non ricordo il nome, la serata è trascorsa piacevolmente, ho avuto la sensazione di una cena in famiglia con Max che tirava fuori i numeri della tombola.
La domenica mattina visita alle laboriose api, o meglio ai prodotti del loro duro lavoro. Caricata mia moglie in auto, via verso Marostica insieme a Maurizio,
Maria Grazia e la sua bella MGA verde percorrendo strade piacevolissime che ti ispirano di tornare un giorno per ripercorrerle, ma già sai che il prossimo percorso sarà più bello. Giunti in Piazza degli Scacchi per primi il piacere è stato non solo vedere il castello mentre si sorseggiava l’immancabile spritz, ma vedere arrivare le altre MG, proprio belle. Sensazione ripetuta nella piazzetta del castello ove abbiamo pranzato: che bello gustare l’aperitivo guardando la parata multicolore di MG.
C’era anche una 356 ma, poareta, era del classico grigio: alzi la mano chi l’ha desiderata.
Infine i saluti, quest’anno particolarmente gioiosi e forieri di un arrivederci, non solo al prossimo Winter ma al prossimo raduno.
Un caro saluto amici…vicini e lontani.

Giovanni

 

Cinquant'anni di attività

 50ottagonale SCRITTE in RILIEVOMG Car Club d’Italia - Registro Italiano MG è un club nazionale monomarca che riunisce gli appassionati dello storico marchio inglese, con semplicità e in un’atmosfera di cordialità e amicizia. Un collante che gli ha permesso di diffondersi su tutto il territorio nazionale. 
Attraverso i Centri Regionali il Club riesce ad essere vicino a tutti i suoi soci, garantendo loro il massimo dell’assistenza. Dispone di una biblioteca specializzata e della documentazione completa sulla produzione MG, dalla quale è possibile attingere ogni tipo di informazione legata al marchio. 
Fondato a Roma nella primavera del 1973 su mandato di MG Car Club Ltd di Abingdon (fondato a sua volta nel lontano 12 ottobre 1930, nella stessa fabbrica MG) ha iniziato da subito un’intensa attività, da quel momento mai più interrotta. Nel 1990, in seno al club, è stato costituito il Registro Italiano MG.

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