Valli e nebbie - 16 maggio 2010
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Neppure il maggio più piovoso degli ultimi 30 anni e tanto meno un sabato di pioggia ininterrotta di 24 ore è riuscito a fermare i 17 equipaggi prenotatisi per il tour nelle valli del PO di domenica 16.
Acqua sopra, acqua sotto e………..acqua dentro, visto che stiamo parlando di MG, ma la fiducia nelle previsioni meteo che promettevano una domenica all’insegna del bel tempo e la gran voglia di full immersion in una natura ancora primitiva quanto insolita, hanno premiato i partecipanti.
L’incontro è a Ferrara e nessuno manca all’appello. Grandioso !!!
I coniugi Simonetto, reduci da un May Flower’s Run bagnato e forti di una etnia Italo-Olandese, arrivano da Padova addirittura a macchina scoperta.
I calorosi abbracci di benvenuto ridonano il giusto colore alle fredde gote dell’impavida Gefske e poi via lungo la strada che ci porterà nel parco del Delta sotto un sole ancora timidissimo, ma in costante crescendo.
Il percorso abilmente studiato da Piero Albrizio, si addentra quasi subito fra le valli così denominate in seguito a una grandiosa opera di bonifica e ingegneria idraulica che ha convogliato le acque in una miriade di canali lasciando il posto a una fertile pianura coltivata.
In questo habitat vivono numerose speci di uccelli acquatici e terrestri facilmente visibili anche durante la guida.
Uno stop per ammirare un nido di cicogne con la femmina in cova ed il maschio di vedetta proprio ai lati della strada su di un traliccio dell’Enel.
Una sorpresa inaspettata e una prima esperienza per molti di noi.
Il desiderio di addentrarci sempre più nel Parco del Delta è grande.
Passato l’abitato di Comacchio e Mesola, raggiungiamo la località di Cannevie, nostra prima meta.
Parcheggiamo le nostre MG e, prima di continuare la visita, questa volta a piedi, ci soffermiamo per una ricca colazione/aperitivo imbandita all’aperto.
Il profumo delle pizzette e dei dolcetti si mescola a quello dell’erba umida che sa di muschio e il nostro vociare fa da eco ai rumori provenienti dalle valli.
Ci regaliamo una camminata lungo un sentiero tracciato fra stagni, rustici ponticelli di legno e capanni di canne con feritoie per il “birdwatching”.
Purtroppo le avverse condizioni atmosferiche dei giorni precedenti hanno costretto gli uccelli a cercare ripari nascosti sottraendoci il piacere degli avvistamenti.
Ritorno in macchina e via nuovamente lungo le deserte strade del Delta per raggiungere la cittadina di Goro, conosciuta anche per avere dato i natali a una famosa cantante soprannominata la pantera di Goro.
Di pantere nemmeno l’ombra, ma un enorme falco che è sceso dal cielo come un razzo per piantare i suoi artigli su di un malcapitato piccolo rettile a due metri dalla mia MG, mi ha tolto il fiato necessario per elaborare qualche nota musicale commemorativa.
Un bel pranzo a base di pesce è stato un degno corollario molto apprezzato da tutti.
A chi non ha avuto necessità di prendere la via di casa, Piero ha regalato un extra tour lungo gli ultimi argini dove il grande fiume incontra il mare e un faro solitario e un po’ lugubre si erge alto nel cielo.
Il panorama di questi luoghi ha un fascino misterioso che mostra una natura ancora selvaggia e silenziosa la cui solitudine è interrotta solamente da qualche casa sparsa i cui mattoni umidi sembrano raccontare storie di gente vissuta in una povertà tale che nemmeno le grandi nebbie potevano nascondere.
P.Paolo